Sui giornali

SUI GIORNALI

Tuesday, January 15, 2008

i rifiiuti in campania li ha mandati anche l' acna, azienda della provincia di cuneo o comunque in piemonte

magari l' acna fosse stata in provincia di cuneo! non ci sarebbero stati centri di documentazioni libri spettacoli teatrali perchè la vicenda si sarebbe risolta in poco tempo.
è di savona, quindi è savona che deve prendersi i rifiuti sulla base di quel ragionamento.
invito a visitare il centro di documentazione e il confine così l' ignoranza diminuirà un poco: o forse perchè il centro di documentazione con la sua importanza ha fatto diventare piemontese la vicenda. Comunque è giusto che l' area dell acna venga acquisita dal piemonte lo diciamo da anni.
Fatelo così correggete i vs. errori storici e geografici.
800.000 ton mi sembrano proprio un po' troppi.

http://www.ilsecoloxix.it/savona/view.php?DIR=/savona/documenti/2008/01/15/&CODE=be422b04-c3b0-11dc-aaca-0003badbebe4


15 gennaio 2008
Rifiuti campani, il Piemonte«Prendiamoli, ricordiamo l’Acna»
Si riparla dell’Acna di Cengio nella vicenda dei rifiuti campani. L’argomento è stato affrontato dal consiglio regionale del Piemonte.
«Stare dentro un sistema solidale conviene a tutti, anche al Piemonte che negli anni passati ha inviato in Campania 800 mila tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dall’Acna di Cengio. In questi giorni c’è chi tende a considerare fessi i buonisti, ma io continuo a preferire un mondo di buonisti a uno fatto di eccessi di egoismo».
Questa, in sintesi estrema, la reprimenda fatta oggi in consiglio regionale dall’assessore regionale all’Ambiente del Piemonte, Nicola De Ruggiero. Nell’intervento fatto in apertura della seduta dedicata alla discussione sul sostegno alla Campania in occasione dell’emergenza rifiuti, De Ruggiero ha ribadito che la Regione Piemonte «è disponibile ad accogliere circa cinquemila tonnellate di rifiuti, la quota concertata dalle Regioni nei giorni scorsi», ricordando che si tratta di quanto i cittadini piemontesi producono in un solo giorno.
La gestione dei rifiuti in Piemonte infatti, ha sottolineato, funziona bene e la Regione ha registrato la disponibilità a ricevere rifiuti da parte dell’Amiat di Torino e dell’Acem del Monregalese, in provincia di Cuneo. Da due anni, ha ricordato, la quantità complessiva di rifiuti prodotta in Piemonte è ferma a due milioni e 200 mila tonnellate e si è già raggiunto il 45% di differenziata, con un anno di anticipo sugli obiettivi fissati dal governo. «Se passerà il principio che ogni Regione deve occuparsi soltanto dei rifiuti propri, il prossimo passo - ha paventato De Ruggiero - sarà che ogni provincia rifiuterà di accogliere i rifiuti della provincia confinante. Ci saranno così impianti sottoutilizzati rispetto alla loro capacità, e province che avranno problemi di smaltimento».
Quando nel 1999 l´azienda chimica Acna, responsabile del grave inquinamento della Valle Bormida, ai confini fra le province di Cuneo e di Savona, chiuse definitivamente si dovevano ancora smaltire 3 milioni di metri cubi di rifiuti industriali, oltre a 300 mila metri cubi di rifiuti salini stoccati in vasche denominate lagunaggi.
L’ area industriale inquinata era di 80 ettari, ma la contaminazione si era diffusa su oltre 70 chilometri della vallata lungo il fiume Bormida. I rifiuti derivavano dalla lavorazione nella fabbrica di 374 diversi composti chimici. Prima della nomina del commissario governativo per l’ Acna, una parte di queste scorie, secondo quanto risulta dai verbali della commissione parlamentare d’ inchiesta e dalle denunce dell’ Associazione Valle Bormida pulita, fu inviata con vagoni ferroviari in Campania, pare anche nella discarica di Pianura.
A Cengio c’è un’ area dove sono stati sepolti 3 milioni di metri cubi delle scorie più pericolose. I rifiuti salini sono finiti in una miniera di salgemma in Germania. La bonifica è in via di ultimazione e dovrebbe concludersi nel 2010.


http://www.grandain.com/informazione/dettaglio.asp?id=15221

Al direttore - Emergenza rifiuti in Campania: i risvolti in provincia di Cuneo

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista

Al direttore - La tragedia campana è la conseguenza di 14 anni di commissariamento e la mancanza di assunzioni di responsabilità di quei amministratori. Aiutiamo quella popolazione chiedendo loro di pretendere una diversa gestione dei rifiuti, basata sulla prevenzione, la raccolta differenziata spinta, finalizzata al compostaggio e al riciclaggio, cosa finora non fatta.In questi giorni abbiamo duramente criticato la politica degli amministratori della Campania nel gestire i rifiuti. Ancora una volta ribadiamo che questa emergenza come altre precedenti sono state provocate dalla scelta di puntare tutto sugli impianti tecnologici, riempiendo la regione di milioni di “ecoballe” accumulate per alimentare futuri inceneritori.La mancanza di una gestione del ciclo dei rifiuti centrata principalmente sulla prevenzione e la raccolta differenziata finalizzata a compostaggio e riciclaggio hanno creato le attuali condizioni. Più volte abbiamo ricordato che quella regione ha bisogno di almeno venti impianti di compostaggio da realizzare con la massima urgenza per accogliere la parte putrescibile del rifiuto, principale causa del maggiore disagio per quei cittadini.In questo momento è il disastro ambientale e igienico per la popolazione di Napoli ed in particolare per le periferie più povere, a prevalere.Per questo invitando alla massima mobilitazione del movimento ambientalista e delle forze politiche della sinistra per costringere quelle amministrazioni ad assumere le proprie responsabilità e avviare una gestione del ciclo dei rifiuti in stretto rapporto con i cittadini.Riteniamo doveroso rispondere all’emergenza terribile che colpisce quella popolazione. Pertanto condividiamo la scelta dell’assessore regionale De Ruggiero che ha dato la disponibilità ad accogliere 5.000 tonnellate di rifiuti urbani nella nostra regione.Vogliamo ricordare che quella quantità equivale al rifiuto urbano indifferenziato mandato a smaltimento in una decina di giorni nella nostra Regione, oppure aumentare dello 0,2 % la nostra raccolta differenziata. E’ impossibile da fare?Siamo perplessi per la risposta negativa preannunciata da alcune Province ed in particolare quella di Cuneo, dove la posizione della Giunta Costa non regge in merito a presunte inadeguatezze tecniche dei nostri siti in Provincia: in recenti articoli apparsi sulla stampa locale il sito di Magliano Alpi è descritto come assolutamente compatibile, senza sovraccarichi, per l'eventuale arrivo dei rifiuti della Campania. In realtà la maggioranza di centro-destra che guida la Provincia sembra più preoccupata di far quadrare i conti con la Lega da poco entrata in Giunta che di dare reali risposte alla drammatica emergenza dei rifiuti.Per anni la Campania è stata la “pattumiera d’Italia” (compresi i rifuti tossici della cuneese Acna di Cengio) ed in particolare di tutto il nord Italia, con centinaia di discariche più o meno abusive.Non facciamo pagare la colpa degli amministratori alla popolazione.Non possiamo dire “tanto a noi non ci riguarda”.Sergio Dalmasso Consigliere Regionale di Rifondazione ComunistaIvan Di Giambattista Consigliere Provinciale di Rifondazione ComunistaFabio Panero Segretario Provinciale e Consigliere Comunale a Cuneo di Rifondazione Comunista

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