da targato cn:Cavallera (F.I.) presenta ordine del giorno in Regione
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Martedì 23 Gennaio 2007 ore 14:30
Acna: Cavallera (F.I.) presenta ordine del giorno in Regione
Continua a far dicutere la bonifica dell'area della Valle Bormida colpita per oltre un secolo dall'inquinamento dell'Acna di Cengio, lo stabilimento chimico che iniziò la sua attività come dinamitificio alla fine del XIX secolo. La problematica dell'esclusione del territorio cuneese dalla condizione di stato d'emergenza applicata invece al comune di Cengio, sarà sollevata in Consiglio regionale dall'esponente di Forza Italia Ugo Cavallera con un ordine del giorno. “Dopo la cessazione delle attività produttive dell’Acna - spiega Cavallera –, la legge che ha dato avvio agli interventi di bonifica parlava testualmente di Cengio e Saliceto, nonché di un interesse nazionale al ripristino dei luoghi inquinati. A seguito di ciò, venne istituito dal governo, d’intesa con le Regioni Piemonte e Liguria, il commissario straordinario, per sovrintendere alla bonifica da parte della Sindyal, e per eseguire gli interventi nelle aree esterne a valle dello stabilimento, non direttamente riferibili alla competenza operativa dell’Acna”. Cavallera sottolinea che il commissariamento, proseguito con varie traversie fino al 31 dicembre 2006, ha permesso l’accelerazione delle procedure per lo smantellamento dei 'lagoon' e la costruzione del muro di contenimento, ma ha anche rappresentato un metodo di lavoro coordinato tra le competenze del commissario, delle Province di Savona e di Cuneo, e delle due Arpa ligure e piemontese. “Ora però – continua l’esponente azzurro –, il governo ha prorogato lo stato di emergenza, e quindi l’incarico al commissario straordinario, solo per Cengio, cioè il territorio ligure, senza considerare che, se ancora persiste un rischio grave, questo è senz’altro individuabile a valle, cioè in Piemonte, piuttosto che a monte. Ma, nonostante le reazioni dei Comuni della zona, la Giunta Bresso non ha richiesto la proroga dello stato d’emergenza anche a Saliceto, dove peraltro sono ancora da completare con urgenza gli interventi sul sito di Pian Rocchetta e sulle due aree contaminate di Case Lazzaretti e Pian Sottanao”. Considerata la preoccupazione dei Comuni rivieraschi del Bormida, per il venire meno di un sistema concertato di prosecuzione della bonifica d’interesse nazionale di Cengio-Saliceto, e preso atto del protocollo d’intesa del luglio 2006 che coinvolge il commissario, l’azienda responsabile della bonifica, la Regione Liguria e gli enti locali liguri, escludendo la Regione Piemonte, con la previsione del riuso del sito e dell’uscita di scena della Sindyal ex Acna, l’ordine del giorno impegna dunque la Giunta regionale “a riesaminare le condizioni di rischio ancora esistenti nel territorio piemontese, a iniziare dal Comune di Saliceto, adottando le conseguenti decisioni ed iniziative sia nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile sia nei confronti del Ministero dell’Ambiente, affinché venga ripristinata la certezza sui tempi di conclusione della bonifica ora interrotta sul territorio piemontese”. Si chiede inoltre di “ripristinare la collaborazione con la Regione Liguria in considerazione del fatto che la bonifica dell’Acna è d’interesse nazionale ed include Cengio così come Saliceto; non accettare iniziative unilaterali che denotano il ritorno a metodi del passato, che hanno ritardato l’avvio delle azioni di bonifica a cui ha diritto la Valle Bormida piemontese di definire con la Regione Liguria un accordo complessivo per la tutela degli acquiferi nelle zone di confine, e di 'coordinare la propria azione con gli enti locali comunali e provinciali coinvolti nella bonifica per dare continuità agli interventi fino a pervenire al completamento della bonifica ed al ripristino di condizioni di normalità lungo l’asta del fiume Bormida”.
P. L.
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